lunedì 7 maggio 2012

Non e' ancora finita.......

Cerchiamo di mantenere un po' di sangue freddo, domenica sarà sufficiente pareggiare per evitare di retrocedere.
Una situazione già vissuta con Fossati e Spinelli e vissuta più volte. Smile
Il Lecce dovrebbe vincere a Verona e sperare nella contestuale vittoria del Palermo; è una situazione che potrebbe verificarsi, ma le probabilità sono più basse rispetto a quelle relative alle ipotesi favorevoli al Genoa. Smile
I salentini sicuramente sono in condizioni peggiori di quelle dei rossoblu, dovendo scegliere non farei cambio, il destino del Genoa e nelle mani del Grifone, non di altri; nel caso si verifichi l'estremo tanto di cappello a loro e "mal ne incolga" a questa dirigenza che ha portato il Genoa sull'orlo del baratro.
Il vittimismo dei genoani e le loro sindromi non sono gradevolissimi, anzi.
Il Genoa nei finali di molti campionati ha goduto di benevolenza al pari di altre squadre, ne cito alcuni risalenti nel tempo per dare seguito a quelli già proposti. Smile
Campionato 1978/79: vittoria necessaria per la salvezza dalla serie C ottenuta sul campo della SPAL, i ferraresi non avevano giocato certo alla morte.
Campionato 1981/82: pareggio necessario per la salvezza dalla serie B ottenuto sul campo del Napoli, i partenopei non furono certo battaglieri.
Campionato 1988/89: vittoria necessaria per la salvezza dalla serie C ottenuta sul campo del Modena, gli emiliani pur giocandosi il medesimo traguardo non disputarono la gara al meglio, alcuni di loro sembravano svogliati e l'arbitraggio fu a tratti favorevole ai rossoblu.
Campionato 1992/93: pareggio necessario per la salvezza dalla serie B ottenuto al Ferraris contro il Milan stellare degli Olandesi; gli ambrosiani dopo il goal di Papin, stupefatto per lo scarso entusiasmo dei colleghi, furono  assai benevoli.
Campionato 1994/95: vittoria necessaria per accedere allo spareggio, stante l'auspicata sconfitta del Padova in quel di Milano, vittoria ottenuta al Ferraris contro un Torino non molto determinato.
Occorre ricordare come nel corso del campionato di serie C1 l'atteggiamento degli arbitri fu oltremodo riguardoso, la concessione di rigori a favore e l'esibizione di cartellini agli avversari piuttosto frequente. Innocent
La teoria del complotto ai danni del Genoa e dell'attuale rappresentante legale è un comodo alibi, serve a mascherare le falle aperte nello scafo dall'Impareggiabile.
I genoani non penso godano di maggiori antipatie rispetto ad altri, ma crederlo fa comodo, consente di non pensare alle conseguenze di certi atteggiamenti propri.
In ogni caso i "veri genoani" non devono preoccuparsi, nella ipotesi si debba affrontare una retrocessione le colpe saranno dei cattivissimi Ultrà, dei Maniman, dei livorosi, della Federazione, degli arbitri, del Vaticano, della CIA e del KGB, dei Martinitt e della bocciofila dello Zerbino... non certo di Henry Plusvalenza che tanto bene vuole al Genoa. Smile
Allestirà uno squadrone e non solo tornerà nella massima serie, ma fra farà tremare il mondo.
La Stella, la Champions, l'Intercontinentale saranno presto in bacheca; Messi non arriverà perché è piccolino, ma un nuovo Pratto, strappato al Barcellona ed al Man United non potrà mancare e farà sfracelli. Smile

In ritirata dalla linea del Tagliavento

Lungo la linea del fiume Tagliavento, la finta Maginot Genoa finge di reggere per una mezzoretta sotto il mortaio nemico.
Non ne avrebbe avuta l’intenzione e forse avrebbe anche evitato morti e feriti.
Le trincee poste dal Generale De Canio sono in realtà variabili a seconda dell’irruenza dell'avversario.
Possono addirittura scomparire all’istante e ZAC campo aperto, quasi a sorprendere l’avversario ai trenta metri.
“Ma davvero è così semplice arrivare al limite?” si chiedono gli austroungarici condotti dal borbone Di Natale.
Le retrovie non esistono, ma non è mica colpa loro.
Ditelo a chi li ha mandati in Friuli, come nel resto d’Italia, allo sbaraglio. Chiedetelo al sergente Svedesoni e al brasiliano triste.
Ma soprattutto, cercate di capire perché il rancio se lo finiscono tutto sempre e solo il Carrarmato slovacco e il francesone molliccio.
Questa è la chiave della battaglia persa, la penultima da perdere tra quelle a disposizione.
Lo slovacco retrocede senza avvisare e si becca la diserzione, il molliccio s’insacca da solo come un San Daniele profumato e poco bellico. Il combattimento, se tale lo vogliamo chiamare, si conclude qui, prima ancora che sul Tagliavento si consumi un atto di vigliaccheria con pochi ma gustosi precedenti che ci ricordano il caporale Criscito e il reprobo soldato Campagnaro.
Tenente e caporal maggiore si mandano a quel paese (ferma è la disputa tra Gemona e Cormons, per aggiudicarsi la paternità) e il fiume (Tagliavento) siccome immobile dato l’immortal fischietto, capisce mona per toma e lascia la brigata in nove. Il Piave mormorava, la Brigata Grifone urla, ma “chi me sente” come cantava uno che alla guerra non ci andava neanche sulla millecento.
Il resto è poca cronaca consegnata a bollettini di squalifiche e pensieri all’ultima offensiva che speriamo sia roba da ritirate amichevoli.
Chissà se il fiume Tagliavento non abbia evitato alla banda una ritirata che già dall’inizio degli scontri appariva inevitabile.
Quel che è certo è che le porte chiuse di Brescia non potranno dare l’addio a uno dei più grandi giocatori che abbiano indossato la nostra casacca negli ultimi decenni. Tenente El Trenza, grazie di cuore e peccato per le ultime pallottole negate.
Per il resto, il Friuli ringrazia e adesso tutto o quasi rimane in mano dell’anarchica ma patriottica (e non sembri un controsenso) Colonna Miccoli.
Dopodiché ogni battaglia sembrerà superflua, davanti alla consueta noia dell’armistizio estivo, con le sue trattative di resa e di rimpolpo, i rimpasti e il leccarsi ferite che ogni anno sembrano miracolosamente rimarginarsi, ma che ormai sono canyon in cui ci aggiriamo come coyotes.

Rettifica agli errori storici di Curzio Maltese (il Venerdì di Repubblica)

Fermiamo il "tiro al Genoa e al Genoano"

Egregio Sig. Maltese,
va bene che il tiro al Genoa e al Genoano pare esser diventato lo sport retorico più praticato in Italia, ma siamo restati letteralmente allibiti nel legger quel che lei ha scritto sul Venerdì del 4 maggio scorso.

Ovvero "I tifosi del Genoa...sono pronipoti del genoani che nel '25, alla stazione di Torino, spararono colpi di pistola ad altezza uomo per salutare l'arrivo dei tifosi del Bologna, rivale per lo scudetto".
Ci si poteva aspettare di tutto, ma non un ribaltamento completo delle responsabilità di quell'episodio, ossia che i Genoani aggrediti fossero "magicamente" trasformati in aggressori e i "pistoleri" bolognesi diventassero, "oplà", addirittura "vittime". Tra l'altro l'unico ferito dai colpi di pistola, sparati tutti dai bolognesi, fu il portuale genovese Francesco Tintorio!
Vabbè, sorvoliamo sul fatto che tali "vittime" fossero il nerbo delle squadracce nere del gerarca fascista Leandro Arpinati, di cui speriamo abbia sentito parlare, dato che divenne anche presidente della F.I.G.C. e che tanto fece che, grazie alle intimidazioni violente, tipiche dell'epoca riuscì a scippare lo scudetto in questione al Genoa. E passi che, dopo il 25 Aprile, con il solito sistema all'italiana del "gabbata la festa, gabbato lo santo" , nessuno, F.I.G.C. e Bologna compresi, si sia mai degnato di ridare il maltolto al Genoa! Anche La Repubblica ne ha fatto più volte cenno!
Sull'episodio esiste un'ampia ed argomentata bibliografia giornalistica, storica, in rete, da consultare ed evitare una distorsione così assurda dei fatti.
Per non appesantire troppo, ci limitiamo a citare l'autorevole "La Stampa" di Torino, dunque doppiamente al di sopra delle parti.
Peccato veniale il fatto che i tifosi del Genoa non "salutarono l'arrivo" dato che l'episodio avvenne la sera, alle ore 20, a partita ampiamente finita, quando i due treni speciali erano fermi in stazione, in attesa di ripartire per le rispettive destinazioni.
Dai finestrini del treno occupato dai supporters bolognesi partì un colpo di rivoltella. Fu come il segnale di una sparatoria. Difatti subito una ventina di colpi seguirono a quel primo, sparati tutti - a quanto si afferma in base all'inchiesta promossa dall'autorità di polizia - dai finestrini del treno bolognese, contro il treno in attesa di partire per Genova....fortunatamente una sola persona era rimasta colpita: precisamente un viaggiatore del treno diretto a Genova.
Siamo, dunque, certi che vorrà porre rimedio alla cantonata presa (siamo sicuri in buona fede), rettificando quanto da lei erroneamente scritto, per correttezza nei confronti dei lettori, della verità storica e della Comunità Genoana che ci onoriamo di rappresentare
Cordialmente
Fondazione Genoa 1893