lunedì 1 agosto 2005

Normalizzazioni, incongruenze, proposta

Normalizzazioni, incongruenze, proposta
Normalizzare: ricondurre alla normalità. Così il Devoto-Oli risponde ai miei interrogativi. Non basta, evidentemente, per cui insisto. Normalità: condizione riconducibile alla consuetudine o alla generalità interpretata come regolarità. Ne deduco, perciò, che Preziosi si è adoperato affinchè la partita col Venezia fosse regolare. Non lo dico io, lo dice la decisione! Dove sta l'illecito? Tanto di cappello - anche se indubbiamente anacronistica e fuori dal mondo, almeno calcisitco - alla decisione se la stessa fosse accompagnata dalla richiesta di istituire una commissione di probiviri che vigili affinchè nel finale di campionato le partite si svolgano in modo "non" normale, secondo l'interpretazione di quei galantuomini. Incongruenza (è sempre il Devoto-Oli a soddisfare le mie brame di meglio approfondire la conoscenza della lingua madre): mancanza di coerenza logica. Più ripenso alla decisione, non passa giorno che non vi trovi delle incongruenze. Il punto forte dell'accusa parrebbero essere le contraddittorie dichiarazioni di Lejsal e in particolare quella per cui DA TEMPO si sapeva che la partita, per dirla coi giudici, era stata "normalizzata". Da tempo. Cioè da quanto? Un mese, due, forse tre o più addirittura, quando cioè il vantaggio sulle terze era tale da far supporre che, piuttosto che studiare come "normalizzarla", i dirigenti rossoblù pensassero alla marca di spumante con cui festeggiare? Graditi ospiti i giocatori del Venezia, avessero pur vinto 5-0, risultato del quale nulla avrebbe potuto fregarci di meno! Nel mentre prendiamo atto che le tre scimmiette, stavolta non all'unisono ma comunque con solerte sollecitudine, hanno ritenuto esprimere solidarietà ai giornalisti "violentati", senza che nessuno si senta al contempo impegnato a stigmatizzare altra forma di violenza, meno palese perchè subdola, che, in nome dell'abusato diritto all'informazione, viene quotidianamente esercitata nei nostri confronti, mi si dice che sullo stesso giornale-vittima viene oggi pubblicata una espressione di sentimenti del prof. Franchini che, se confermata, mi parrebbe di una gravità inaudita ed accerti quanto, anche chi non vuole, dovrebbe aver chiaramente inteso. Ma perchè il fatto non viene divulgato extra-moenia? Perchè i consiglieri comunali (ne ho visti, e anche particolarmente infervorati, venerdì nella manifestazione) non richiedono al Sindaco una netta presa di posizione, prima ancora come uomo di diritto che primo cittadino? Onorevole Biondi, perdiana, chieda in Parlamento non l'assoluzione a prescindere del Genoa (quanto luridume viene scritto su certa stampa in tal senso! E il bello - si fa per dire - è che vengono anche citati - vero Manzitti? anche tu ti stai rivelando - come oracoli di saggezza...) ma, come avvocato, il suo diritto ad esercitare in pieno le prerogative della difesa! Quanto sta emergendo mi rende fiducioso circa la possibilità, ma dovrei meglio dire la volontà, di una significativa modifica da parte della CAF del primo giudizio, ad un livello approssimato allo 0 al punto che sarebbe preferibile chiedere al Leopardi, piuttosto che al sottoscritto, fare da testimonial alla famosa pubblicità sul profumo dell'ottimismo. Di fronte a tanto palese ma misconosciuto, da una stampa prona ed abbietta, sopruso, di fronte a quella che si prospetta come una macchia vergognosa non sulla ultracentenaria storia del Grifone bensì sull'operato di una giustizia sportiva che ripugna definire, appunto, giustizia, mi azzarderei a sottoporre al Presidente una proposta che non saprei definire se più provocatoria o indecente, ma che suonerebbe come messaggio tale da scuotere, probabilmente, le menti intorpidite di questi farabutti. Vi è chi ha proposto un ritorno in quel seno calcistico da cui tutti hanno tratto la linfa vitale. Idea suggestiva, ammantata di fascino ma, temo, poco percorribile. Questo calcio ha da tempo procurato malessere, via via sempre più fastidioso sino a divenire insopportabile o, forse, sopportabile solo perchè il Genoa ne faceva comunque parte. Ora il disagio si è fatto rifiuto. Ha ancora senso essere protagonisti di questa pantomima? Io penso di no! Presidente, ritiri il Genoa da ogni campionato! Questo calcio non si merita il Genoa ed i suoi tifosi. Non è Carraro che, vendicandosi, ci elimina. Siamo Noi che ce ne andiamo, rifiutiamo di fare ancora parte del suo carrozzone di guitti. Dimostri a questi clowns, alcuni dei quali hanno raggiunto cariche di rilievo dopo aver minacciato - e purtroppo mai mantenuto - mille e una volta di ritirarsi dal "calcio malato", la via della dignità. Molti anni fa, nelle griglie della Nord apparve uno striscione: "Quando finirà la nostra storia, inizierà la nostra leggenda". Per quanto mi riguarda, quel momento potrebbe anche essere arrivato! Saluti.

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